Come riconoscere l'insorgere dell'attacco allergico?
Essenziale per un corretto inquadramento e' una valutazione allergologica. Solo riconoscendo l'allergene responsabile si puo' stabilire un efficace piano preventivo e terapeutico. Quando sono presenti sintomi allergici la visita allergologica puo' dare un'accurata valutazione allergologica e puo' fornire le informazioni necessarie per formulare una diagnosi. È la storia clinica che indirizza l'allergologo e non e' necessario vedere il paziente in fase acuta soprattutto per quanto riguarda l'allergia alimentare.
A conferma del dubbio diagnostico si possono eseguire prove cutanee (prick test) e un prelievo di sangue. Prima dei test cutanei i pazienti devono sospendere la terapia antistaminica almeno 5 giorni prima della visita, mentre questa non ha interferenza sul dosaggio degli anticorpi nel sangue.
Per eseguire i prick test si applica una goccia dell'allergene sospetto sulla pelle (normalmente dell'avambraccio) e si fa penetrare l'allergene nella cute con una lancetta di plastica o metallica con una punta di circa 1 millimetro. Si tratta di una procedura sicura, poco dolorosa e rapida, ben adatta anche ai bambini. L'allergene viene in contatto soltanto con le cellule superficiali e produrra', in caso di positivita' una reazione cutanea locale. Se il soggetto e' sensibilizzato nei confronti dell'allergene testato, in pochi minuti, nel punto dell'iniezione si produrra' un caratteristico pomfo (piccolo rigonfiamento) arrossato, caldo e pruriginoso che raggiungera' il massimo entro 20 minuti e scomparira' rapidamente.
Quando non e' possibile un esame cutaneo diretto (per esempio, per l'assenza di reattivita' cutanea o di grave dermatite atopica) si possono ricercare le IgE specifiche nel sangue. Questo comporta un piccolo prelievo di sangue e i risultati saranno disponibili dopo alcuni giorni. I test sul sangue e le prove di reattivita' cutanea sono metodi diversi ma ugualmente affidabili per indagare lo stesso fenomeno.